Nata in terra di frontiera,
nel sabato piovoso più corto
dell'anno e nel periodo più difficile
degli anni di piombo. Deve a questo
una certa metereopatia, il ritardo
cronico che scaturisce da ogni
appuntamento la sua innata
inquietudine.
Concepisce il Cinema come
realizzazione di un bisogno
di esprimersi condiviso aldilà
di ogni imprescindibile astrazione.
E' spesso via, ovunque vada non
vede l'ora di tornare, ma continua
a sentirsi straniera in patria,
una volta a casa. Con il tempo,
ha imparato ad avere rispetto
per questo malsano equilibrio.
Non beve caffè.